Come sono i Dragonet, i Weever e gli Hooknose?

Un nuovo metodo di valutazione mostra l'impatto della pesca sulle "specie accessorie"

Un nuovo metodo di valutazione degli stock ittici per i quali sono disponibili pochi dati ha dimostrato che molte specie accessorie negli oceani del mondo sono molto al di sotto dei livelli minimi concordati a livello internazionale e richiedono urgentemente una gestione sostenibile. Lo studio condotto da un team internazionale di ricercatori guidati dal GEOMAR Helmholtz Center for Ocean Research Kiel è stato recentemente pubblicato sulla rivista ICES Journal of Marine Science

Molti stock ittici in tutto il mondo sono sempre più sotto pressione a causa della pesca eccessiva, del riscaldamento e dell'inquinamento. Con l'aiuto di misure coordinate a livello internazionale, come restrizioni e divieti di cattura o la designazione di aree protette, si cerca di contrastare attivamente la pressione sugli stock ittici. Ma queste misure sono sufficienti a garantire un uso sostenibile degli stock ittici nel lungo periodo? Un team internazionale di scienziati guidati da GEOMAR e dall'iniziativa "Sea Around Us" dell'Università della British Columbia, in Canada, ha sviluppato un nuovo ed efficiente metodo di prova per valutare meglio questo aspetto. Il metodo, noto come "Abundance Maximum Sustainable Yields" o AMSY, richiede solo una frazione dei dati altrimenti necessari per stimare le dimensioni dello stock e il grado di pesca: sono sufficienti la distribuzione delle dimensioni dei pesci catturati e la quantità catturata al giorno o all'ora. "Il nostro metodo utilizza metodi casuali e un alto livello di calcolo per trovare la combinazione di dimensioni dello stock e pesca più compatibile con le informazioni disponibili", spiega Rainer Froese, autore principale dello studio del GEOMAR. "Non ci sono più scuse per non gestire la pesca in modo che gli stock sani producano catture sane."

Al momento, solo circa un quarto degli stock mondiali è noto per quanto riguarda le dimensioni e il grado di pesca, soprattutto perché mancano i dati necessari per i metodi di stima tradizionali. "Abbiamo scoperto che dei 38 stock analizzati, 24 (pari al 63%) erano sovrasfruttati", ha dichiarato il Dr. Froese. "La maggior parte di essi, come i Dragonetti, i Weever e gli Hooknose, che vengono pescati come catture accessorie nel Mare del Nord, non sono mai stati valutati perché non è stato possibile effettuare le tradizionali valutazioni della popolazione". "

Il nuovo "metodo AMSY" fornisce anche stime iniziali per molte specie utilizzate a livello commerciale in tutto il mondo. Alcuni paesi, come l'India e la Cina, che considerano gli oceani un'importante fonte di proteine, stanno già implementando l'approccio AMSY. Secondo Daniel Pauly, scienziato senior di Sea Around Us, il settore della pesca di questi paesi trarrà grandi benefici dalle nuove analisi, perché il nuovo metodo permette una valutazione semplice ma rigorosa delle attività di pesca e rappresenta una sorta di rivoluzione nella scienza della pesca.