L'incontro sudamericano si conclude con nuove misure di protezione per il delfino La Palta

In un recente incontro di lavoro del consorzio Franciscana in Brasile, ricercatori e funzionari governativi hanno deciso di attuare misure per salvaguardare i delfini di La Plata, che sono in pericolo di estinzione. Dal 5 al 9 ottobre 2015 si è tenuta a São Francisco do Sul in Brasile una riunione del consorzio Franciscana. Dal 2010, la società di conservazione della fauna selvatica Yaqu Pacha coordina le attività del consorzio, che ora comprende 25 gruppi di ricerca del Sud America. Sia Yaqu Pacha che lo Zoo di Norimberga sostengono finanziariamente l'incontro. L'obiettivo è quello di facilitare la condivisione delle informazioni e delle ultime scoperte sul delfino di La Plata tra 45 specialisti provenienti da Argentina, Uruguay, Brasile, Stati Uniti, Svezia e Germania. Il delfino di La Plata, una balena dentata, è un animale comune lungo la costa atlantica del Sud America. Quest'anno l'attenzione si concentra sulla preparazione di un documento che definisce le priorità di ricerca e le misure future per la protezione dei delfini. Inoltre, verranno valutati nuovi metodi per valutarne l'accuratezza e l'efficienza nella stima delle popolazioni. Oltre a Yaqu Pacha, anche il dottor Mats Amundin (Kolmården Wildlife Park e The SAMBAH Project) dalla Svezia è stato invitato a partecipare all'incontro per valutare l'accuratezza dei dispositivi di registrazione acustica passiva per misurare la popolazione dei delfini. Per la prima volta parteciperanno all'incontro anche rappresentanti governativi di Argentina, Uruguay e Brasile. "Un'intensa collaborazione con i governi è essenziale per attuare misure di protezione in loco in modo rapido ed efficiente", ha dichiarato il dottor Lorenzo von Fersen, primo presidente di Yaqu Pacha. Ha aggiunto che l'incontro rappresenta un'opportunità unica per i ricercatori, i funzionari governativi e le ONG per collaborare e coordinare le misure volte a proteggere i delfini, oltre che per rivalutare il loro stato di minaccia. Riferimento: http://www.yaqupacha.org/